Silvio fà (poco) e disfà!
Uno dei pochi elementi positivi che ha apportato all’Italia la scesa in campo di Silvio è stato sicuramente il bipolarismo (oltre alla possibilità di poter infamare i suoi fedeli).
Ora, io non sono uno di quelli che vorrebbe il bi-partitismo, visto che vedo da sempre l’idea del partito come una restrizione della libertà di scelta, però pensando sempre al meno-peggio la situazione bipolare che vigeva fino a pochi giorni fa non era poi così male.
E invece… Anche ‘sta volta Silvio ne ha combinate una delle sue, per rompere questo “equilibrio” creandosi prima una coalizione-persona poi, rompendo con le manie di superiorità dell’UDC.
Se da un punto di vista la cosa potrebbe avere anche dei risvolti positivi, quello che temo io, però, è che si riformi in Italia un centruccio che alla fine raccolga i voti inetti (definirlo cattolico, mi fa schifo e mi pare un’offesa per chi si ritiene davvero tale [come me], visto che quelli non sono cattolici, ma sfruttano solo questo attributo per ottenere un consenso) e che con il suo poco-percento riesca ad influire, nostro malgrado, sui futuri governi dell’Italia barcollando un po’ a destra ed un po’ a sinistra…
Mi sa quindi che anche a ‘sto giro – rifiutando un governo Marini con le camere praticamente alla pari – si sia persa l’occasione di fare una costituente seria.